PRIME IMPRESSIONI D’USO E PRIMI TEST
CANON 5DS R DISTRUTTA DA SONY A7Rm2
La diversa Filosofia di Sony e Canon
“It was vital – we were the challenger!” (Kimio Maki, Sony)
Io ero un Canonista.
A tutti (i miei amici e colleghi lo possono testimoniare), consigliavo di comprare Canon.
Per tanti motivi. Erano facili da usare, l’autofocus era il migliore, era la migliore opzione per girare video in FHD, la qualità era ottima, alcune lenti erano fantastiche.
Tutto questo non accadeva 10 anni fa. Era l’anno scorso. Era fino all’anno scorso.
Poi cosa è accaduto?
Vediamolo analizzando le (misere) sorti di questa 5DS, o “5DS R” che dir si voglia.
Partiamo da un raffronto fisico con la sua diretta concorrente.
Alla domanda “Quale di queste due macchine è più piacevole da maneggiare?” lascio rispondere voi.
Dal mio canto ricordo ancora la boria un po’ bonaria dimostrata da Canon in fiera alla presentazione delle 5DS.
Avevano sul tavolo delle tazze che prendevano in giro Nikon. Perché Canon sembra che si accontenti di fare come alcuni esemplari maschi della specie umana… credono che basti avere più “megapixel”.
E allora partiamo subito con un bel raffronto sulla qualità.
In altri miei articoli ho fatto accenno all’importanza della gamma dinamica e a come questo elemento sia una delle priorità di Sony. Ora abbiamo le prime tabelle comparative incentrate sulla 5DS R pubblicate dal fondamentale Dpreview che ci aiutano a capire la reale portata di questo parametro e come esso possa realmente definire la qualità dei nostri scatti.
Nella tabella sottostante hanno sottoesposto la foto in fase di scatto per poi riportarla alla corretta esposizione in Adobe Camera Raw. Dai risultati prodotti nelle ombre si può evincere l’ampiezza di gamma dinamica dei singoli scatti. Notare soprattutto il comportamento del rumore.
Guardate come si comportano bene Nikon D750 e Sony A7II.
Anche altre camere, come la Samsung Nx1, si comportano bene. Sul sito potete trovare la lista completa per il confronto, ma quello che risulta chiaro è la assoluta inferiorità della Canon 5DS.
Qui sotto, invece, vediamo come alcune camere si comportano a seconda che si scatti direttamente ad alti ISO oppure ad ISO più bassi e si riporti in post la corretta esposizione.
Questo test, basato in particolare sull’analisi della quantità di rumore nel canale del rosso, ci fa vedere come alcune camere (le migliori) siano “ISO-invariant” e altre (le peggiori) “ISO-variant”. Tradotto in parole semplici vuol dire che per alcune camere è praticamente indifferente (ISO-invariant) scattare direttamente a 6400 ISO oppure scattare a 100 ISO e aumentare di 6 stop l’esposizione in post produzione. Incredibile? No.. si comportano così, ad esempio, le Sony A7r, A7II e A7s, le Nikon D810 (sensore Sony) e D750 ma anche La Samsung Nx1.
Guarda un po’ chi, invece, non si comporta così… a giudicare dai test di Dpreview le Canon sono tutte ISO-variant, e la 5Ds non fa eccezione. Sarà anche stata una goliardata quella di prendere in giro Nikon… però, visti i risultati, non se lo potrebbero proprio permettere. Almeno non senza rimetterci la faccia.
Ora la domanda potrebbe essere: ma che mi importa? Se per esporre correttamente alzo gli ISO, perché mi dovrei preoccupare di sottoesporre in ripresa e poi tirare di nuovo su l’esposizione in post?
Risposta: per almeno due motivi.
Il primo è che, sapendo di poter alzare l’esposizione in post anche scattando a bassi ISO, posso esporre per le luci e tirare in seguito i dettagli delle ombre.. posso essere sicuro, insomma, di non bruciare le luci e al contempo di non rendere inutilizzabili le foto a causa del rumore.
Il secondo motivo può riguardare chi, come me, scatta quasi sempre in “M”, come manuale.. e inevitabilmente si trova, in situazioni di luce mutevole e rapida azione, con qualche scatto sottoesposto… beh, ditemi voi con quale fotocamera uno può stare più tranquillo.
Ora il punto è questo: La Sony A7Rm2 pare proprio che si comporti meglio sia della A7II che della A7R che, a loro volta, surclassano la Canon 5DS. Questo per quanto riguarda la gamma dinamica.
Ma per il resto? Può la Sony battere Canon?
La chiave per comprendere come stanno le cose sta tutta in una frase di Kimio Maki, Senior General Manager di Sony.
Alla domanda “Quali produttori vede come principali competitori?”, Maki risponde testualmente:
“Well, I don’t want to be arrogant. As you know we don’t have the same history [as some of our competitors] in the camera market, so if we just did the same thing as Canon and Nikon we’d lose”.
Ovvero:
“Beh, non voglio essere arrogante. Come sapete non abbiamo la stessa storia dei nostri concorrenti nel mercato delle fotocamere; così, se facessimo semplicemente le stesse cose di Canon e Nikon, avremmo perso”.
E ammette:
“We’re learning a lot from our competitors about the best way to do it. We need to learn more”.
“Noi stiamo imparando un sacco dai nostri concorrenti”… “Dobbiamo imparare di più“.
Ecco qua. Da una parte una Sony che con atteggiamento umile cerca di distinguersi dai mostri sacri della fotografia e lo fa innovando l’intero settore; dall’altra una Canon troppo sicura di sé: così convinta di essere la migliore che nell’ultimo NAB proclamava, tra l’incredulità degli intervistatori, di produrre i sensori migliori del mercato.
E Masaya Maeda – Managing Director and Chief Executive diceva al CP+: “There’s nothing in particular that we learned from Nikon or Sony”. Ovvero: “non abbiamo imparato nulla in particolare da Sony e Nikon”.. e si vede, vorrei aggiungere io.
E aggiungeva, dimostrando di non capire (o di far finta) l’andamento dell’innovazione:
“But to be honest when we’re looking at mirrorless cameras, and entry-level DSLR cameras, and high-end compact cameras, we don’t know which of those will become mainstream”. Che vuol dire: “non sappiamo dove andare a parare“.
Come vedete, due atteggiamenti agli antipodi.
Da un lato abbiamo una Canon altera, bloccata e sorda alle richieste dei suoi utilizzatori (da quanto chiediamo cose basilari come il WiFi (!), il focus peaking, o un codec appena più decente dell’H264, o un bit-rate appena più professionale?).
Dall’altra una Sony che ha stilato una tabella di marcia precisa, con in mente una rotta graniticamente definita: nuove lenti, maggiore gamma dinamica, maggiore velocità di ripresa, maggiore qualità. Una Sony che con il già citato Kimio Maki dice: “The customer’s voice is the most important data for me” e “Our lenses have to be better than [others]. That is my mission”.
E difatti, dinanzi alle pressanti richieste dei “customers”, stanno finalmente lavorando al formato RAW non compresso (anche se quello della A7Rm2 dovrebbe essere compresso ma comunque lossless).
Con la A7Rm2 Sony pare abbia trovato una sorta di felice compromesso tra risoluzione, sensibilità/rumore, gamma dinamica, profondità colore e velocità di autofocus. Tanto che Dpreview in un articolo si chiede se Sony non abbia semplicemente realizzato l’impossibile.
Kimio Maki spiega che la scelta dei 42 megapixel è stata fatta proprio per ottenere ottimi risultati nella gamma dinamica e nella sensibilità ISO e al contempo ottimizzare le capacità nel video. Già con appena 3 MP in più, cioè 45 MP, non avrebbero ottenuto la stessa generale qualità, ma avrebbero dovuto rinunciare a qualcosa (come ha fatto in fin dei conti Canon).
Brian Smith, nel suo primo “Field test” della A7Rm2, incalzato dai suoi lettori, indica in ISO 12.800 una sensibilità perfettamente bilanciata con la resa qualitativa. Tutte le prime impressioni d’uso circolanti in rete raccontano una macchina miracolosamente in equilibrio tra velocità, qualità, leggerezza, sensibilità.
L’annoso problema dell’Autofocus?
Molti fotografi o fotoamatori nei forum sembra facciano fatica a capire la portata della rivoluzione Sony e le implicazioni nell’immediato futuro. Probabilmente hanno voglia di acquistare una Canon 5dS e io certo non li invidio. Li chiameremo qui, ironicamente, “conservatori”, ma ciò non toglie che le loro siano posizioni rispettabili.
Il primo argomento a cui si aggrappano è LA VELOCITA’ DELL’AUTOFOCUS.
Segue la durata della batteria. Infine il parco ottiche.
Chi ha provato la A7Rm2 conferma che l’autofocus è veloce, molto veloce. Veloce come Canon?
Cito testualmente: “The new Sony A7RII with Canon lenses focuses as fast as on “native” Canon cameras”.
Il che vuol dire che tutti quelli che in questi giorni stanno provando la nuova A7RII confermano non solo che l’autofocus è veloce come su una reflex, ma addirittura che le ottiche Canon provate con un adattatore autofocus focheggiano così velocemente come sulle fotocamere della loro casa madre.
E’ Dpreview a dare il colpo di grazia:
“In other bad news for Canon, the a7R II’s 399-point on-sensor phase-detection AF system is even capable of focusing Canon EF lenses very quickly and (so far as we can tell) very accurately. We experienced this combination at work in a very poorly lit conference room, and even so, focus with a Canon EF 24-70mm F4L was at least as fast as we’d expect from a native Canon body. Impressive stuff – especially if this performance is maintained for AF tracking out in the real world […] And even if they [Sony dedicated sports primes] don’t show up, don’t worry – you can just use Canon’s“.
Mr. Maki aggiunge che:
” The big advantage of a phase-detection system on the sensor is that micro-adjustment is not necessary. In the case of Canon and Nikon, with sensors of greater than 15MP, you have to adjust the cameras and lenses very precisely”.
Ovvero che:
“Il grande vantaggio del sistema a rilevamento di fase direttamente sul sensore è che i micro aggiustamenti non sono necessari. Con i sensori oltre i 15MP di Canon e Nikon, invece, bisogna calibrare la camera e l’obbiettivo molto accuratamente”.
Questo è uno dei motivi che ha spinto Sigma a lanciare il suo USB Dock… che tuttavia richiede da parte del fotografo un ulteriore azione e neanche molto intuitiva.
Un Americano direbbe: wow!
Un Siciliano sarebbe più colorito, ma il senso sarebbe lo stesso.
Questa è una rivoluzione. Non ci sono altre parole per dirlo.
Qualcuno si lamenta che un adattatore Metabones autofocus per ottiche Canon costa troppo.
Nessun problema: ci sono questi adattatori che costano intorno ai 100€ e, recensioni alla mano, vanno anche meglio (Commlite, Koolertron, Andoer). Volete uno Speedbooster? Nessun problema, basta mettere in conto circa 130€ e prendere un Zhongyi Turbo II.
Abbiamo già una risposta, dunque, per la questione del parco obiettivi, e la sintetizziamo nei seguenti punti:
1. Sony sta lavorando alacremente per ampliare già nei prossimi mesi la gamma delle ottiche; le priorità sono su zoom e ottiche fisse luminosi.
2. Il sistema autofocus a rilevamento di fase on-chip consente l’uso, tramite adattatore, di lenti con attacchi diversi senza pregiudicare le prestazioni autofocus. Al momento parliamo di Sony innesto A (tramite LAEA3) e Canon. E’ però di questi giorni la notizia di un adattatore Nikon autofocus!
3. Zeiss ha da poco lanciato la nuova linea Batis e ha promesso nuovi arrivi a breve. Sono ottiche costose ma non più delle Canon e dalla qualità eccezionale; davvero il meglio che si possa chiedere ad una lente.
4. Tramite anelli adattatori di pochi euro abbiamo accesso ad una sterminata serie di lenti manuali, vintage e che hanno ancora molto da dire, sia in termini di pura resa, sia in termini di carattere.
5. Dalla Cina con furore.. ovvero i nuovi produttori cinesi che stanno sfornando ottiche incredibili. Il più famoso è Rokinon/Samyang, ma vi sono nuovi arrivati. Nel prossimo articolo parleremo proprio di loro.
Insomma… i detrattori delle mirrorless, i grandi sostenitori delle reflex, coloro che scherzosamente definiamo come “conservatori” su cosa posso aggrapparsi ora?
Sulla batteria.
E qui hanno ragione. E’ vero. Lo devo ammettere.
Non ci sono paragoni con la batteria di una 5D.. Possibile che non si possa fare di più?
Sony pare sia al lavoro per batterie più performanti, ma al momento sono solo voci.
Nel frattempo posso consigliare, in tutte quelle (rarissime) situazioni in cui l’autonomia deve essere superiore alla singola batteria per volta, un’impugnatura verticale: c’è quella molto bella originale Sony e le alternative economiche anche di buona qualità. Alla fine sarà come tenere una reflex in mano.
Insomma, scorro l’articolo e mi accorgo di avere scritto un sacco.
Del reparto video, però, non vi ho detto nulla.
Ne parleremo in un articolo a parte.. in fondo questa 5DS i video, poverina, li può fare solo malino.
Per quasi 4.000 euro, che vuoi..
Io credo che questa mania di recuperare ombre distorca un po’ tutto. Il problema è esporre bene, non recuperare dopo. La foto si fa in campo non al pc. VA pensata prima non recuperata e aggiustata dopo.
condivido ora che sono tutti diventati fotografi , pensano che stare ore e ore d’avanti il computer aiuti a far bene la fotografia, ILLUSI
Ciao Fabio.
Per quanto riguarda l’esposizione sono d’accordo con te.
Per quanto riguarda la post-produzione penso che farla in camera oscura, come facevo un tempo seguendo i consigli di Ansel Adams, o farla al computer non differisca a livello concettuale.
Se dispongo, dunque, della migliore qualità possibile per ritoccare il mio scatto, questo è solo un vantaggio.
Era come quando, sempre ai tempi della camera oscura, si cercava la migliore accoppiata sviluppo-pellicola, la carta più adatta, il viraggio ecc… era per avere una gamma dinamica maggiore o minore, una grana invisibile o corposa, una resa dei neri profonda e così via.
Tutto era fatto “post-scatto” per ottenere il meglio in base ai gusti personali.
Il computer è solo un mezzo.
Nikon forever! Nikon tutta la vita!